Eravamo in tanti a Prendiamoci Cura 2023…

Eravamo davvero in tanti domenica 24 settembre in piazza Visconti a Rho. L’occasione era la consueta festa del Prendiamoci Cura APS, giunta alla quattordicesima edizione. Il cielo azzurro era atteso dalla popolazione rhodense dopo che la città, proprio nei giorni precedenti, era stata fortemente colpita dal maltempo.

Non è stato solo il desiderio di sole a riunire tanta gente in piazza, gente che veniva da diversi comuni del rhodense e bollatese, dove opera l’Associazione soprattutto attraverso i suoi mercati (Rho, Bollate, Novate Milanese e Cormano) e i soci appartenenti ai diversi Gruppi di Acquisto Solidale.

Il tema centrale di questa edizione era il cibo come elemento di unione e di inclusione. La nostra scommessa era quella di provare, proprio attraverso il cibo, a generare incontri, a provocare pensieri, a suscitare domande, a provare a dare risposte ai bisogni del territorio.

Il cibo crea sinergia e solidarietà, genera comunità, ci siamo detti mentre organizzavamo questa giornata e, vedendo le molte persone avvicinarsi ai nostri stand chiedendo informazioni, mettendosi a volte in gioco, sembra che ci siamo riusciti. La bella tavola colorata e fiorita al centro della piazza simboleggiava ciò che attraverso i nostri acquisti consapevoli e solidali possiamo fare ogni giorno.

La tavola riunisce famiglie, amici, la tavola mette al centro l’umanità. Intorno alla tavola ci si scambia esperienze, ci si racconta. Questo è accaduto domenica ed accade ogni settimana ai nostri mercati, dove i saperi si diffondono e generano altri saperi, perché, nell’ottica generativa e solidale (le nostre radici) nulla si tiene per sé, ma tutto va donato. Nessuno può chiamarsi fuori: intorno alla stessa tavola ci siamo tutti

Intorno alla stessa tavola si riuniscono le diverse competenze in un sistema di reciprocità, dove si riceve e si dona, dove cessa l’individualismo e torna a valere il collettivo, il noi che nutre di senso. Oggi posso essere io a donare e domani a ricevere perché in una condizione di maggiore fragilità. Intorno alla stessa tavola tutti possono donare competenze, saperi, tempo, tutti possono costruire cultura attraverso l’operatività, ma anche tramite il confronto continuo. Questa è la reciprocità, che si arricchisce della diversità di ciascuno.

La nostra tavola si allunga e si allarga, aggiungendo posti a sedere, aggiungendo altre tavole, ciascuna con la propria peculiarità, eppure in profonda comunione d’intenti tra loro. La rete delle associazioni, degli enti, del territorio ed extraterritoriali fa crescere il senso delle azioni di tutti.

Eravamo in tanti domenica e in tanti abbiamo pensato anche di riunire virtualmente intorno alla tavola anche le persone più fragili rilanciando la Spesa Sospesa Solidale che è attiva nei mercati di Rho e di Bollate, grazie alla collaborazione con la Caritas di Rho (progetto Briciole di pane) e all’associazione la Rotonda di Baranzate. C’erano i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale che sostiene e partecipa attivamente ai progetti della nostra associazione, come quello della Biblioteca dei Semi che diventa un luogo d’incontro di culture e colture, un luogo di infinite possibilità, come quello della Comunità del Cibo insieme ad altri DES della Lombardia.

Eravamo in tanti, come i libri a cui la Biblioteca Popolare ha voluto dare una seconda vita proprio domenica o come i volontari di molte associazioni che raccontavano e si raccontavano, cercando di attrarre nuovi volontari e generare sempre più azioni che mettano al centro l’altro. C’erano tanti giovani domenica: il progetto “Buoni Dentro” che aiuta a rimettere in gioco i ragazzi del Carcere Beccaria, i ragazzi delle scuole con il riuso creativo, ragazzi che coltivano per dare ciò che producono agli empori di solidarietà, giovani che lavorano insieme ad anziani  negli orti sociali, giovani conduttori di laboratori per bambini e ragazzi, giovanissimi intervistatori e creatori di podcast in una radio locale, giovani adulti animatori del dibattito sul tema centrale.

Eravamo in tanti domenica a credere possibile un’altra economia: gasisti del territorio e oltre al territorio, che hanno raccontato i progetti che ci uniscono, i sogni che inseguiamo, gli obiettivi che insieme perseguiamo nell’ottica dell’economia solidale, ancora associazioni e cooperative che si occupano di creare progetti per il bene comune, per il bene della società.

Il cibo può fondare una comunità o essere elemento discriminatorio, sta a noi scegliere. E noi abbiamo scelto. E con noi hanno scelto i tanti produttori presenti, soci del Prendiamoci Cura,  impegnati dentro e fuori i mercati del circuito proprio nella diffusione capillare di una cultura legata alla qualità del cibo e della filiera corta.

Con noi hanno scelto produttori amici del Prendiamoci Cura, che sono venuti da lontano pur di stare con noi a tavola: Terra e Cielo, Consorzio Galline Felici, La Sorgente di Marco Osti, Elisvini, Biocaseificio Tomasoni. Con noi hanno scelto le diverse associazioni, enti e cooperative perchè solo insieme si dà senso alle nostre azioni. Con noi ha scelto la cittadinanza, numerosa, attenta e partecipe.

Eravamo in tanti domenica e speriamo di continuare ad essere molti per generare il cambiamento di cui c’è impellente bisogno. Prendiamoci cura della strada fatta fin qui e di quella che intraprenderemo in futuro, certi che qualsiasi curva o luogo impervio, ci vedrà insieme per il raggiungimento dello scopo comune: la comunità.                                                        

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