Come tristemente noto, le api sono in declino, minacciate da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cambiamenti climatici. Nel 2013 la Commissione Europea ha proibito temporaneamente determinati usi di alcuni pesticidi neonicotinoidi che, secondo una valutazione dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sono responsabili del declino delle api e di altri insetti impollinatori.
Nel 2017 l’Europa e i Paesi membri decideranno se mantenere, estendere o annullare il bando europeo.
Le api sono già in forte declino e a farne le spese sono l’ambiente, il nostro cibo e l’agricoltura. Le api, infatti, non producono solo miele. Dalla loro opera di impollinazione dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente – come mele, fragole, pomodori e mandorle – e la produttività del 75% delle nostre principali colture agricole.
L’attuale sistema di agricoltura industriale basato sulla dipendenza dai pesticidi chimici, come i neonicotinoidi, non è più sostenibile!
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.
Greenpeace ha istituito una campagna di sensibilizzazione QUI E’ POSSIBILE SOSTENERE LA PETIZIONE, mentre piccoli apicultori cercano di portare l’attenzione dei problemi legati a quest’attività tramite un documentario in corso d’opera, IL TEMPO DELLE API