PRENDIAMOCI CURA 2016 – Agricoltura Contadina e Città’ Solidale
Domenica 25/9/2016 in Piazza Visconti a RHO
dalle 9,00 alle 19,00
Siamo giunti all’ottava edizione di “Prendiamoci Cura”, l’appuntamento settembrino che è diventato evento tradizionale per la città di Rho, organizzato dall’Associazione di promozione sociale “Prendiamoci Cura”, che raggruppa i gruppi d’acquisto solidale di Rho e di Bollate, oltre ad essere in rete con diversi Gas del territorio della città metropolitana (Vanzago, Settimo Milanese, Nerviano, Pogliano Milanese, ecc..) ed infine è tra i soci fondatori della RES Lombardia (rete di economia solidale lombarda).
In piazza ci saranno AGRICOLTORI e PRODUTTORI BIOLOGICI e km 0, CONSUMO CRITICO e CONSAPEVOLE e LABORATORI.
Per i più piccoli, in collaborazione con Passi e Crinali -orto condiviso-, il Consiglio Migranti – Festival della Cultura Migrante -, l’associazione Dounia – spazio educativo per i bambini -, Fiab-Rhobybike – tante attività, giochi e incontri…
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Il tema e le sottolineature che caratterizzeranno l’edizione del 2016 di Prendiamoci Cura, riguardano i legami tra l’agricoltura contadina e la città solidale.
Da un anno e mezzo la realtà dei mercati contadini si è diffusa e consolidata; in rete nei comuni di Bollate, Settimo Milanese, Rho, Pero e Bareggio è possibile acquistare settimanalmente cibo di qualità direttamente dai produttori ad un prezzo equo; inoltre si può stabilire una relazione forte con chi produce, massima trasparenza e un’esperienza di economia di prossimità e di rieducazione all’acquisto. I mercati contadini, infatti, non sono solo uno spazio di acquisto e vendita, ma anche un luogo per fare cultura su significato del cibo locale e valore del territorio. L’acquisto non è un semplice gesto economico, ma racchiude in sé valori etici, come la preferenza di cibo locale per limitare l’impatto ambientale del trasferimento delle merci, la scelta di cibo biologico per arginare l’inquinamento dell’aria e della terra, la scelta di produttori che rispettino la dignità dell’uomo e del lavoratore.
Il contenuto del tema di Expo “nutrire il pianeta energia per la vita” è stato mortificato e svuotato dalla passerella pubblicitaria dell’agro-industria (peraltro largamente prevedibile), dalle code paradossali per vedere i padiglioni, ecc… Ma i protagonisti del cibo, i contadini, la biodiversità…?
Teniamo presente che a livello mondiale l’80% del cibo è prodotto dalla agricoltura famigliare, anche in Italia i dati sono in linea con questi numeri; a queste aziende andrebbero aggiunte le auto produzioni delle innumerevoli pratiche di agricoltura informale che forniscono prodotti alimentari per l’auto consumo e lo scambio non monetario, a tutt’oggi non stimati.
L’agricoltura contadina oltre al cibo ha diversi aspetti qualificanti: acqua, paesaggi, cultura. I modelli contadini sono strutturalmente i più adeguati per fermare il continuo spopolamento agricolo delle aree interne riportandovi lavoro, occupazione e inclusione sociale, riutilizzando le risorse territoriali, riducendo i costi sociali, ambientali, di assetto idrogeologico, manutenzione dei suoli, tutela della biodiversità e ricostruendo paesaggi sociali rurali. Nelle aree ad agricoltura intensiva, i modelli contadini possono essere alternativa concreta di riconversione e di ricostruzione di agri-biodiversità. (Non dimentichiamo che siamo nel territorio del Parco Sud Milano, il parco agricolo più grande d’Europa).
Questi temi sono stati oggetto di un seminario pubblico, organizzato dalla nostra associazione (lo scorso 14 maggio 2016) e sono la sottolineatura più determinata del nostro percorso di diffusione nell’ambito dei nostri territori e delle loro amministrazioni; perciò sovranità alimentare per i popoli, diritto alla produzione, controllo e gestione del proprio cibo da parte dei contadini e dei cittadini, anche nell’autoproduzione dei propri alimenti e di altri beni d’uso.
La città solidale è attenta a questo cambiamento e può essere terreno fertile per la diffusione dell’agricoltura contadina e della figura del contadino come custode della terra anche alla luce dell’attuale situazione economica e sociale. Su queste questioni fondamentali la riflessione portata avanti ormai da una ventina di anni dai gruppi di acquisto solidali e dalle associazioni che fanno riferimento a questo “mondo” ha prodotto contributi interessanti che spesso hanno anche innescato esperienze significative in grado di influire sia sull’economia della produzione che del consumo.
Prendiamoci Cura 2016 intende continuare a stimolare una riflessione su questi temi, valorizzando, come già nelle edizioni passate, le forme di produzione e di consumo che si misurano e cercano di essere in sintonia con le esigenze delle persone, che poi sono quelle di poter accedere ad un cibo sano, di avere un lavoro dignitoso e di vivere in un ambiente accogliente per tutti gli esseri viventi e non stravolto dalla volontà di trarre profitti a tutti i costi.Oltre alla presenza dei produttori che da tempo collaborano con i Gas, e che i cittadini di Rho hanno imparato a conoscere ed apprezzare, saranno attori importanti anche i produttori dei vari mercati contadini del territorio.
Oltre alla presenza dei produttori che da tempo collaborano con i Gas, e che i cittadini di Rho hanno imparato a conoscere ed apprezzare, saranno attori importanti anche i produttori dei vari mercati contadini del territorio. Inoltre la collaborazione con diverse associazioni cittadine, Passi e Crinali -orto condiviso-, il Consiglio Migranti, l’associazione Dounia -spazio educativo per i bambini-, la Fiab-Rhobybike -mobilità sostenibile- ed altri attori, caratterizzeranno questa edizione; è evidente la direzione del messaggio a tutta la città: rispetto e valorizzazione dell’ambiente, principi del giusto lavoro, del giusto prezzo, del prodotto biologico e a “chilometro zero”, relazione e conoscenza con chi produce, relazioni inclusive, agricoltura sociale, educazione alla mobilità sostenibile, in sintesi le prassi che sono condivise e praticate da oltre vent’anni dai Gas.
L’incontro, lo scambio tra le diverse esperienze, culture, storie e percorsi, la costruzione di buone pratiche, consente di costruire una maggiore consapevolezza e trasformare semplici acquirenti in cittadini organizzati, sempre più consapevoli dell’importanza essere partecipi, con le proprie scelte quotidiane, nel tutelare quello che ormai è comunemente definito il bene comune (Una bella visione di Città Solidale).